fbpx

Rigenera Clinic I Milano

The Origin of Beauty

Fillers

[vc_row][vc_column][trx_sc_title title_style=”default” title_align=”default” title=”Fillers ” subtitle=”Rigenera Clinic” description=”” id=”” class=”” css=””][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space height=”50″ hide_on_mobile=””][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]L’uso dei Fillers è oggi talmente diffuso e discusso in ogni sede di stampa medica e di informazione generale, che non voglio descrivere come inietto questo o quel prodotto, ma desidero unicamente ribadire alcuni concetti di informazione scientifica che possano risultare di utilità nell’orientamento del paziente.

La prima scelta che ognuno di noi dovrebbe fare qualora decida di sottoposi ad un trattamento con un filler (e cioè con una sostanza iniettabile a scopo di riempimento volumetrico o di bio-rivitalzzazione cutanea) è sicuramente la natura “chimica e biologica” del filler stesso ed io, dopo tanti anni di professione, non ho al momento alcun dubbio: utilizzo solo fillers “riassorbibili” e a base di acido ialuronico, in quanto molecola dotata della massima bio-compatibilità e quindi della minor reattività possibile.

Quanto al secondo, fondamentale concetto in tema di fillers, ritengo di grande importanza iniettare materiali di elevato standard qualitativo ed in quantità “ragionevoli”: il cosiddetto “over-filling”, e cioè un esagerato quantitativo di prodotto iniettato, è responsabile non solo di quei ridicoli e a volte grotteschi esempi di volti gonfi e stravolti che troppo spesso ci capita di incontrare, ma anche di frequenti reazioni infiammatorie che a volte li accompagnano.

Come in ogni altra metodica di Medicina e Chirurgia Estetica, anche per questo richiestissimo trattamento si esige una perfetta conoscenza dei criteri di estetica facciale, oltre che delle strutture anatomiche che trattiamo: ogni impianto deve necessariamente ubbidire alle indicazioni che derivano dalla localizzazione dell’inestetismo trattato, così da poter variare sia nella sua particolare costituzione chimica (legami molecolari più o meno forti, e cioè più o meno “cross-linkati”) che nel suo piano di posizionamento (dermico, sottocutaneo superficiale o profondo, sottomuscolare o no).

Come si può intuire da queste premesse, la Medicina Estetica moderna, che si basa in percentuale dominante proprio sull’uso dei fillers, può regalarci davvero risultati di grande importanza nel controllo dell’invecchiamento del volto, ma proprio per questo deve sottostare a due regole fondamentali: la qualità dei prodotti utilizzati e la competenza degli operatori; si dovrà pertanto evitare di continuare a considerare questo capitolo alla stregua delle c.d. “punturine”, trattandosi invece di una reale e complessa disciplina medica, e allo stesso tempo si dovranno evitare con decisione le troppo numerose proposte di risparmi economici “stile supermercato” che popolano la rete web.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]